CAMBIAMENTI CLIMATICI: QUALI SONO I RISCHI IN ITALIA?

Il fenomeno del riscaldamento globale è divenuto ormai inequivocabile e con esso la manifestazione di alcuni effetti che riguardano in primo luogo le variabili meteoclimatiche e a seguire gli ecosistemi il cui sviluppo ed esistenza sono da esse influenzati. Come già confermato dagli ultimi rapporti del Panel Intergovernativo per i Cambiamenti Climatici (IPCC, 2014; 2018), la rapidità e l’intensità dei cambiamenti in atto non hanno precedenti su una scala multi-decennale, centenaria o addirittura ultra-millenaria. La temperatura media globale osservata ai giorni nostri è infatti di oltre 1°C superiore rispetto ai livelli dell’era preindustriale e questo sta già determinando importanti effetti, tra cui (solo per citarne alcuni) l’aumento di fenomeni meteorologici estremi (ondate di calore, siccità, forti piogge), l’innalzamento del livello del mare, la diminuzione del ghiaccio Artico, l’incremento di incendi boschivi, la perdita di biodiversità, il calo di produttività delle coltivazioni (CMCC, 2020). Nel 2019 l’anomalia della temperatura media globale sulla terraferma è stata di +1.28°C rispetto al periodo 1961-1990 e gli undici anni più caldi della serie sono stati registrati dal 2005 in poi (ISPRA, 2020).

Il 2019 rappresenta il quarantatreesimo anno consecutivo in cui l’anomalia globale (terraferma e oceani) ha assunto un valore positivo e gli ultimi cinque anni sono stati i più caldi dall’inizio delle osservazioni, indipendentemente dalle anomalie termiche regionali osservate.

Il rapporto “Climate Change 2014: Synthesis Report”, pubblicato nel 2015 dall’IPCC, già sanciva come il fattore umano sia ritenuto dalla comunità scientifica internazionale, oramai in maniera quasi unanime, la causa dominante del riscaldamento globale. Il rapporto infatti asserisce, con un livello di confidenza superiore al 95%, che le attività antropiche sono il principale responsabile dell’aumento di temperatura registrato nel periodo 1951 – 2010.

In Italia, l’analisi dei dati climatici misurati dalle principali reti di osservazione nazionali e regionali ha permesso di osservare un incremento di oltre 1,1°C della temperatura media annua nel periodo 1981-2010 rispetto al trentennio 1971-2000.  Come riportato anche nel recente report sull’analisi del rischio associato ai cambiamenti climatici in Italia redatto dalla Fondazione CMCC, gli ultimi anni sono stati caratterizzati da incrementi di temperatura elevati, ad esempio il 2019 è stato il terzo anno più caldo dall’inizio delle osservazioni (+1,56°C rispetto al trentennio 1961-1990), dopo i record già registrati nel 2018 e nel 2015. Per quanto riguarda invece l’analisi delle precipitazioni cumulate, dalla metà del secolo scorso si nota un’elevata variabilità su scala nazionale legata all’ampia dinamica dei sistemi di circolazione atmosferica e alla complessità orografica del territorio nazionale; si registrano valori più elevati (superiori a 2.000 mm) lungo le zone alpine e prealpine, mentre le precipitazioni medie annue più basse (comprese tra 400 e 600 mm) sono riscontrate principalmente per la Sicilia meridionale, la Puglia, la Sardegna meridionale e, localmente, in Valle d’Aosta e in Alto Adige.

Lo studio degli impatti del cambiamento climatico in atto risulta quindi fondamentale per prevederne gli effetti futuri. In tale ottica il contributo maggiore è dato dai modelli numerici di simulazione e previsione del clima, strumenti matematici basati sulle leggi fisiche atmosferiche e sulla loro interazione con la superficie terrestre (in particolare con il mare) e, soprattutto, con l’evoluzione supposta della società umana sia in termini di scenari emissivi di gas-serra di origine antropica, sia in base alle modificazioni nell’uso del terreno.

Consigliamo a tutti la lettura dell’ultimo Report prodotto dalla Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici che contiene una lucida e dettagliata analisi del rischio connesso ai cambiamenti climatici in atto nel nostro Paese, degli scenari previsionali per il prossimo futuro e della stima delle conseguenze, anche di carattere economico, che il trend in atto potrebbe comportare.

Trovate la pubblicazione al link seguente: https://www.cmcc.it/it/analisi-del-rischio-i-cambiamenti-climatici-in-italia