LA PROGETTAZIONE DI GALLERIE IN CONTESTI COMPLESSI: APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE METODI PARAMETRICI E IMPIEGO DEI GIS

Quando si progetta una galleria in ambito montano, molto spesso l’accessibilità dei luoghi impone forti limitazioni al numero delle indagini conoscitive che si possono programmare in campo.

Realizzare le indagini (sondaggi e piezometri) per derivarne i fondamentali dati geognostici ed idrogeologici risulta talvolta estremamente difficoltoso se non addirittura impossibile.

Per questa ragione si ricorre spesso a rilievi geologici integrati con indagini geofisiche, che possono colmare qualitativamente le lacune legate all’assenza di indagini dirette e di dati quantitativi per caratterizzare il sottosuolo. In particolare la geosismica a riflessione (eventualmente combinata con geosismica a rifrazione), potendo fornire informazioni inerenti la giacitura degli elementi tettonici (faglie, sovrascorrimenti, ecc..) e zone di discontinuità anche fino a consistenti profondità, può essere ritenuta in questi casi utilissima per poter costruire un modello concettuale sufficientemente affidabile fino alla quota di progetto.

Altra peculiarità che emerge quando vi è una carenza di dati diretti è la necessità di ricorrere a metodi parametrici per la stima di fattori determinanti a supporto della progettazione di gallerie, quali i carichi idraulici e le venute di acqua in galleria. La realizzazione di modelli numerici in presenza di complessi sistemi idrogeologici nel fratturato non incrementa infatti la confidenza dei risultati raggiungibili quando i dati sono troppo sparsi, e può pertanto essere controproducente in termini di costi e tempi.

Negli ultimi anni Tethys è stata chiamata più volte ad effettuare studi geologici ed idrogeologici (in particolare per la linea ferroviaria AV in provincia di Genova e Alessandria) che hanno permesso di constatare come l’approccio vincente nel valutare i parametri critici di cui sopra non possa che essere multidisciplinare. Solo mettendo a sistema tutte le informazioni (rilievi in campo, dati geognostici e geofisici, dati quantitativi e qualitativi per le sorgenti e torrenti) in un GIS, il modello concettuale può effettivamente rispecchiare ragionevolmente la realtà, nonostante la bassa densità delle informazioni disponibili. Tale procedura favorisce l’applicazione di metodi parametrici o empirici (IMS[1] , DHI[2], ecc[3]…) per la stima dei carichi idraulici e delle venute di acqua attese, che possono raggiungere risultati confrontabili a quelli raggiunti da modelli numerici nel fratturato, con un migliore rapporto costi/benefici, consentendo peraltro di minimizzare gli impatti sulle sorgenti circostanti considerato l’approccio globale al problema.

[1]https://www.researchgate.net/publication/251336957_Water_Ingress_Assessment_for_Rock_Tunnels_A_Tool_for_Risk_Planning

[2] https://www.researchgate.net/publication/261061288_Parametric_and_numerical_modelling_tools_to_forecast_hydrogeological_impacts_of_a_tunnel

[3] https://www.researchgate.net/publication/221927248_Common_Approximations_to_the_Water_Inflow_into_Tunnels