NOTIZIE DAL 48° CONVEGNO IAH: GEOTERMIA A BASSA ENTALPIA

 

Dal 5 al 10 settembre a Bruxelles (https://iah2021belgium.org) si è tenuto, finalmente in presenza, il convegno annuale dell’Associazione Internazionale degli Idrogeologi (IAH). L’Italia ha avuto una nutrita rappresentanza con 27 partecipanti provenienti dal mondo della ricerca universitaria e della consulenza ambientale, tra cui il nostro collega Luca Alberti.

Martedì 7 settembre si è svolta l’interessante sessione Geothermal and hydro-energy che si è focalizzata principalmente sullo sfruttamento delle temperature costanti nelle prime centinaia di metri del sottosuolo (definita anche geotermia a bassa entalpia). Durante i diversi interventi è emerso come la Comunità Europea punti fortemente su questa risorsa energetica per ridurre le emissioni di anidride carbonica entro il 2050, diversi finanziamenti saranno infatti dedicati alla ricerca e all’applicazione in questo settore. Tuttavia, appare chiaro che l’assenza di una legislazione europea che regolamenti lo sfruttamento della risorsa costituisca una mancanza che rischia di mettere a rischio la sua disponibilità futura.

Attualmente ogni Stato, se non Regione, ha adottato propri regolamenti che creano disparità in seno alla Comunità Europea. In particolare, preoccupano quegli Stati dove nelle aree fortemente urbanizzate, si assiste al proliferare di concessioni per impianti privati geotermici a circuito aperto e chiuso, senza che gli Enti di controllo verifichino la sovrapposizione degli effetti rispetto agli impianti già esistenti. Anche alcuni esempi di mala gestione di impianti ATES di stoccaggio termico e la loro conseguente minor efficienza energetica, hanno evidenziato come nel privato e nel pubblico si stia sottovalutando l’importanza di gestire gli impianti in maniera accurata, raccogliere dati sul loro funzionamento e monitorare gli effetti termici indotti in falda. Il dibattito tra i presenti si è in particolare focalizzato sul rischio di esaurire in pochi decenni un’importante risorsa energetica potenzialmente rinnovabile (se ben gestita) e sull’opportunità o meno di lasciare nelle mani dei privati il suo sfruttamento, rispetto invece ad una gestione centralizzata da parte di società pubbliche del settore energia e/o acquedottistico.

TETHYS ha sviluppato negli ultimi anni specifiche competenze nell’abito della geotermia, fornendo la propria esperienza a clienti pubblici e privati nell’ambito dell’iter tecnico amministrativo per l’ottenimento della concessione alla perforazione di pozzi di presa e resa per sistemi di geotermia a bassa entalpia c.d. “a circuito aperto – open loop” ovvero con lo sfruttamento dell’acqua di falda.

Gli interventi di questo genere risultano in effetti complessi e pertanto il servizio offerto prevede la predisposizione della documentazione tecnica–amministrativa necessaria per la progettazione dei pozzi (relazione idrogeologica e relazione tecnica) e, nei casi più complessi, l’implementazione di un modello matematico di flusso e trasporto del calore. Questo strumento è utile al progettista per verificare le performance del sistema ed individuare l’ubicazione ottimale dei pozzi e al tempo stesso necessario agli enti di controllo per attestare l’assenza di impatti indesiderati sulla falda. In alcune Regioni, fra cui la Lombardia questo approfondimento tecnico è previsto e regolamentato da un’apposita norma (D.g.r. 8 febbraio 2017 – n. X/6203).

Identicamente TETHYS è in grado di assistere il cliente per la progettazione di impianti “a circuito chiuso” che prevedono l’installazione di sonde getermiche (BHE, Borehole heat exchanger).